domenica 6 aprile 2014

Play 2014 a Modena

Anche quest'anno con qualche amico ci siamo recati al Play, festival del gioco che si svolge a Modena. A differenza degli anni scorsi, però, ci siamo fermati meno per motivi logistici e, personalmente, per un po' di stanchezza.
Come i due anni scorsi secchiate di gente, casino micidiale e tanta voglia di giocare.
Passiamo comunque a un breve resoconto sui giochi provati. Molti, come vedrete, non sono freschi di stampa e nemmeno complicati, ma per quest'anno va bene così.

Siamo partiti con Krosmaster Arena di Nicolas Degouy e Édouard Guiton. Ultimamente sono un po' fuori dal mondo dei giochi da tavolo, ma di questo gioco non avevo mai sentito parlare.
In ogni caso c'è un torneo in corso e vediamo qualche fase: pare semplice e intuitivo per cui decidiamo che gli dedicheremo una prova quando ci sarà tempo. Va a finire che ne noleggiamo uno dalla Tana dei Goblin e un ragazzo insiste per spiegarcelo dopo che abbiamo provato a rifiutarci (con il senno di poi lo ringrazio per la sua insistenza).
Il gioco è semplice, tuttavia vanno gestite alcune particolarità dei personaggi e della mappa che con un esperto al nostro fianco arrivano in modo diretto e immediato. Giochiamo in quattro tutti contro tutti, anche se non è il massimo per questo gioco.
Ogni giocatore ha una coppia di personaggi che deve spostare e far agire all'interno di una piccola arena. Definirlo un wargame farebbe offendere gli esperti del settore, ma di certo ha alcune caratteristiche in comune.
Il gioco mi è piaciuto parecchio alla prima partita, ma devo ammettere che il costo (50,00 €) ci fa dire che lo acquisteremo in futuro se davvero la riterremo una buona scelta.

Dopo pranzo passiamo a Ubongo di Grzegorz Rejchtman. Io lo avevo già mezzo provato, ma senza regola con i punti (mi era stato spiegato in una ludoteca dove erano spariti dei pezzi per contare i punti). Il gioco è di rapidità e consiste nel completare una determinata superficie avendo a disposizione determinati pezzi geometrici che possono essere ruotati in tutti i sensi.
Una specie di tetris, insomma.
Il gioco è piaciuto si miei amici e credo che ci faremo un pensierino sull'acquistarlo, anche se non so tra noi quanto frequentemente potrebbe essere giocato.

Questo è un gioco di memoria molto semplice. Non mi ha esaltato (probabilmente il fatto di non avere una gran memoria non mi aiuta a farmi godere questo tipo di giochi). Alla base del gioco c'è il buon vecchio Memory, ma viene aggiunto un inseguimento tra polli in un circuito in cui si devono spennare gli avversari.
Se volete un gioco per bambini ve lo consiglio perché certamente ha un'ottima componentistica, ma da adulti non so quanto possa piacere a un gruppo di giocatori abituali.

Questo Worm up! di Alex Randolph è un gioco di scommessa in cui occorre far arrivare per primo al traguardo il proprio verme rispetto a quelli degli avversari.
Il gioco è carino sia per bambini che per adulti che non giocano regolarmente. Certo, giocarci regolarmente non credo sia possibile senza arrivare ad annoiarsi.
La componentistica è semplice, ma curata. Le regole rispecchiano un po' questa componentistica: sono molto semplici (adatte anche a bambini di 6-8 anni a mio giudizio), ma curate.

Otto Minuti per un Impero di Ryan Laukat è stato l'ultimo gioco che ci ha fatti sedere a un tavolo. Ci aveva attirati già nella mattinata per la velocità delle partite che veniva messa in bella mostra nel titolo, ma lo stand della Da Vinci Giochi era sempre strapieno.
Alla fine abbiamo adotatto la tattica dell'avvoltoio dopo aver atteso una decina di minuti che si liberasse un tavolo ci siamo fiondati a occuparlo.
Il gioco è carino, tattico e molto semplice nelle regole. Se state cercando nuove meccaniche lasciate perdere. Se, invece, vi accontentate di meccaniche già viste applicate in modo semplice per partite veloci, allora questo è il vostro gioco.
Personalmente la partita che abbiamo fatto mi è piaciuta, ma credo che il gioco possa peccare di pochissima rigiocabilità e possa portare alla noia proprio per la durata delle sue partite.
Il gioco, in ogni caso, consiste nell'espandere un impero trami armate e costruzione di città. Lo stanziamento delle armate sulle regioni, il posizionamento di città e l'essere in maggioranza nei continenti porta ad accumulare punti vittoria (ai quali si aggiungono quelli delle risorse).
Tutto si svolge tramite carte che vengono comprate e risolte istantaneamente permettendo lo spostamento delle armate via terra e mare, la costruzione di nuove armate e la costruzione di città. Il gioco non permette combattimenti di alcun tipo.
Penso possa essere un buon gioco per inserire i bambini nel mondo dei gestionali.

Ho lasciato per ultimi (in questo post, cronologicamente è avvenuto quasi subito) i giochi di ruolo in quanto non mi sono fermato agli stand. Tuttavia, davanti allo stand di Coyote Press mi è stato detto da un ragazzo che non conosceva nemmeno uno di quei titoli. Glieli ho spiegati alla veloce e si è detto interessato a Mars Colony di Tim Koppang.
Visto il prezzo e visto che io stesso ero già da tempo indeciso sull'acquisto dello stesso, mi sono deciso a comprarlo a scatola chiusa.

Nessun commento:

Posta un commento