sabato 25 febbraio 2012

Giocare personaggi dell'altro sesso #2

Qusta sera ci siamo trovati per giocare a Fiasco. Non vi racconterò della sessione, perchè non mi ha esaltato anche se il mio ultimo dado di sipario ha fatto fare a tutto il tavolo un "oooh..." ammirato e stupito che mi ha davvero fatto piacere!

Dopo aver letto il post Giocare personaggi dell'altro sesso su questo blog, anche un altro compagno di gioco ha deciso di provare a fare un personaggio femminile. Non era la sua prima esperienza con un personaggio femminile, ma ho notato che gli ha fatto piacere rimettersi in gioco.

Quando ho visto che lui faceva una donna ho pensato che per la prima volta poteva esserci una sessione al mio tavolo con parità nei numeri tra i sessi dei personaggi in gioco.

Abbiamo quindi avuto Elena Mannelli che si è rivelata una ragazza che pensa di ottenere tutto dalla propria bellezza e dal proprio concedersi. Questo mi ha ricordato la bellezza patinata di cui parlava un commentatore del post precedente...
Al contrario io ho giocato Giselle Le Roi, una donna in carriera sulla quarantina. Lo scopo del personaggio era quello di trovare uno scoop da vendere al giornale Le Monde. Nonostante lo scopo della propria vita fosse ben saldo l'ho mandato in vacca nel finale preferendo una vita da sposa con un ecoterrorista sulla cinquantina.

Entrambi i personaggi femminili, seppur molto molto diversi, si sono rivelati interessanti e ben caratterizzati.

2 commenti:

  1. Gli stereotipi non sono un male se i personaggi non ne sono dominati, basta mettere delle motivazioni per determinati comportamenti.

    Ho aperto apposta quella discussione su Gentechegioca.it! ^^

    RispondiElimina
  2. Grazie per aver iniziato quella discussione, non credo altrimenti che avrei mai riflettuto sull'argomento.

    Ieri sera abbiamo avuto l'ennesima occasione di giocare a Fiasco e mi sono ritrovato nuovamente a fare un personaggio femminile. Le relazioni che avevo erano "Amore non corrisposto" e "Benestante invalido e ambiziosa ingénue".

    Il mio amico che si è trovato a fare l'invalido benestante è stato davvero bravo. Abbiamo deciso che sarebbe stato un anziano ipovedente e zoppicante. Il tema della vecchiaia e malattia è stato trattato in maniera decisamente leggera (ci abbiamo riso e scherzato), ma è stato un ottimo motivo per non avere i soliti personaggi perfetti.

    P.S. Il vecchietto ha fatto un 21 nel sipario... Noi lo credevamo morto, in realtà si è rivelato vivo e vegeto, si è risposato e arricchito più di quanto non lo fosse già un notaio a fine carriera.
    Il mio personaggio femminile, sua figlia, si è trovata morta di tubercolosi dopo averla contratta in un rapporto avuto solo per allontanare colui che chiedeva la sua mano con serietà.

    RispondiElimina