sabato 11 febbraio 2017

Undying

Tra dicembre e gennaio ho avuto l’occasione di provare Undying di Paul Riddle. Al tavolo ero io nel ruolo di master e altri tre giocatori; tutti eravamo alla prima esperienza con il gioco e solo io e uno dei giocatori avevamo giocato a Vampiri (nella versione Requiem).
Il gioco è basato su Il Mondo dell'Apocalisse di Vicent Baker, a cui solo io e un altro giocatore al tavolo abbiamo giocato.

Il gioco in generale è piaciuto, a me compreso, nonostante ci siano stati molti problemi di tipo logistico che hanno distanziato le sessioni in maniera poco piacevole.
Delle quattro sessioni (spalmate su due mesi) abbiamo speso l’intera prima sessione per spiegare il setting del gioco (una fittizia città della costa ovest degli USA attorno al 2008) e preparare il mito. Due sessioni e mezzo le abbiamo poi impiegate per il primo gioco notturno, mezza sessione per l’interludio. A questo punto abbiamo sospeso la campagna per motivi organizzativi.

Il sistema senza dadi fila liscio che è un piacere (nonostante ci sia da impratichirsi un attimo soprattutto con la mossa Interferire).
Esattamente come in Vampiri: il Requiem, però, sono piuttosto scettico sulla possibilità di approfondire tutti i temi presenti nel gioco. In particolare vedo che l’attenzione sul conflitto interiore uomo/bestia è difficile da approfondire. Tutti i giocatori tendono ad approfondire le fitte trame tra vampiri e poco questo lato; da parte mia ho fatto domande stimolanti, come da principi del GM, ma l’approfondimento di questo tema risulta comunque molto blando.

Spero di poter giocare in futuro questo gioco per più tempo e con più continuità per vedere se il conflitto uomo/bestia emerga di più sul lungo termine.

6 commenti:

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  2. La prima sessione vedo che avete “perso” tanto tempo tra ambientazione e mosse del mito. Di solito a me non prende più di mezzora, un’ora al massimo.

    Tuttavia, vedo anche che siete stati molto bravi con la fase di interludio: solo mezza sessione significa che siete stati davvero molto veloci!

    Sul focus del gioco, ho notato anche io che la gente tende spesso a giocare i predatori “fighi” e macchinatori, senza alcun riguardo per il loro lato umano. Eppure mi pare che ci siano abbastanza meccaniche sottili per supportare anche quel tipo di gioco, anche se magari solo come tema secondario.

    Una cosa che ho notato è che quasi nessuno segue davvero bene la parte della creazione dello scenario che riguarda i temi della partita, e che invece è fondamentale. Il gioco dice chiaramente al GM e ai giocatori di stabilire almeno un tema, ma è possibile sceglierne anche più di uno per la giocata in corso.

    Se come tema scegliamo la perdita di umanità e la lotta per la redenzione, e poi io gioco a fare Rambo vs prede sempre e comunque, se me ne frego e mi comporto in modo tale da evitare, anziché affrontare, il tema, be’, allora abbiamo un problema e dovremmo parlarne a fine sessione.

    Se invece avete scelto altri temi sui quali concentrarvi, allora non possiamo neanche pretendere che uno stia sul pezzo su una cosa che abbiamo espressamente deciso non essere centrale nella nostra partita.

    Voi che temi avete scelto?

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  3. In realtà era abbastanza chiaro sin dall’inizio che nessuno dei giocatori volesse approfondire più di tanto il conflitto interiore uomo/bestia.
    Però, per come è impostato il gioco, pensavo che qualcuno si sarebbe ricreduto visto che qualche meccanica che spinge in quella direzione c’è (per esempio, le domande che ponevo io). Nonostante questo nulla. Non è proprio emerso come tema secondario. I giocatori lo hanno voluto ignorare totalmente e ignorato è rimasto.

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    1. Eh, diciamo che fare il mostro non è che ti premi tantissimo: ti serve più sangue per fare la qualunque cosa riguardi le prede e, inoltre, può anche causare la tua prematura dipartita dal gioco…

      Il gioco, di per sé, fa sì che qualunque cosa in più per non essere mostruoso, debba mettercela tu come giocatore. Il punto è questo: che tipo di persona vuoi essere?

      Se questo tema non ti interessa, difficilmente lo affronterai, specialmente se non avete deciso esplicitamente di includerlo all’inizio della partita.

      P.S. Ti segnalo che c’è un refuso nel titolo dell’articolo.

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    2. Grazie, ho corretto il titolo.

      Per il resto penso che tu abbia ragione. Non so ancora se valutarlo come un pregio o un difetto del gioco.
      Mi serviranno altre partite per deciderlo.

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    3. Allora, da quello che ho visto che dice Paul e da come mi sembra di aver capito che lo giochino dalle sue parti (nel circolo del Nord-ovest americano), direi che ci sta che i predatori siano gente piuttosto cinica.

      Va anche detto che Paul sta scrivendo un hack – che fa parte degli stretch goals del Kickstarter – nel quale sarà possibile giocare storie che parlano davvero di umanità e di corruzione.

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