lunedì 26 marzo 2012

Play 2012 a Modena

Eccomi di ritorno dopo una giornata passata al Play, festival del gioco che si tiene presso le fiere di Modena. Quest'anno non avevo molte idee di cosa provare e non volevo partecipare a tornei per cui sono andato solo un giorno.

La mia idea, nel complesso, è stata confermata. Niente di nuovo mi è saltato all'occhio rispetto alle recensioni che avevo letto. Per non sparare a zero su giochi provati una sola volta commenterò solo i giochi che ho gradito.

Il primo gioco che abbiamo provato è stato King of Tokyo di Richard Garfield. Il gioco era presso la Ludoteca Ideale. Siamo riusciti a provarlo subito al mattino, quando nei padiglioni non c'era troppa gente.
Il gioco si è rivelato divertente e semplice da giocare, cosa che ha permesso a tutti al tavolo di apprezzarlo. Verso fine giornata sono tornato a giocarlo e siamo riusciti a fare una partita in sei giocatori (con tre sconosciuti simpatici che ringrazio). In sei il gioco ha mostrato uno dei suoi problemi: se vieni eliminato verso inizio partita rischi decisamente di dover passare molto tempo ad annoiarti.
Nonostante questo è un valido gioco, molto semplice e divertente.

Un mio amico vuole provare La Furia di Dracula, ma ci dicono che il gioco è lungo e complesso. Vedo allora Stone Age di Michael Tummelhofer che non ho ancora avuto il piacere di provare. Lo prendiamo e una gentile ragazza della Tana dei Goblin ce lo spiega.
Il gioco è un gestionale che all'inizio mi fa pensare "Che pizza, complesso e incomprensibile in una sola partita". In realtà dopo due turni di gioco abbiamo capito come funziona e facciamo una partita che è piaciuta a tutti. Come spesso accade la spiegazione ci ha rubato una ventina di minuti capendoci poco, poi iniziando a giocare abbiamo capito tutto nella metà del tempo.
Un bel gioco, permette molte strategie e qualche bastardata nei confronti degli avversari.

Vediamo lo stand della Cranio Creations che fa provare diversi tavoli di Dungeon Fighters. Passiamo diverse volte, ma è sempre tutto pieno. Finalmente ad ora di pranzo riusciamo ad avvicinarci.
Il gioco si rivela piacevole e molto divertente. Ci siamo fatti parecchie risate anche con il ragazzo che ce lo spiegava.
Per giocare occorrono certamente abilità manuali e voglia di mettersi in gioco poichè si è costretti a fare cose assurde come tirare dadi in un determinato punto da sotto al tavolo, ad occhi coperti, da sotto una gamba o soffiando. Il gioco, ovviamente, non è molto strategico, ma il divertimento è assicurato.
Chi non avesse mai giocato Dungeons and Dragons si perderà tutta la presa in giro che il gioco crea, ma l'esperienza di gioco sarà piacevole comunque.

Pecca negativa, ovviamente dal mio punto di vista e basta, nella giornata è stata la ressa presso lo stand dei giochi indie che mi ha impedito di provare Shock: (di Joshua A.C.Newman) e/o Mille e una Notte (di Meguey Baker). Avrei tenuto abbastanza a provare almeno uno dei due, ma siamo stati respinti dalle demo in tutti i tentativi che abbiamo fatto. L'unica cosa che ho potuto fare è stata mirare la qualità dei manuali che avevo intenzione acquistare.

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